BEATO DOMENICO LENTINI (1770-1828)

BEATO DOMENICO LENTINI (1770 4828)

Nasce a Lauria (PZ), all’epoca facente parte della Diocesi di Policastro, il 20 novembre 1770 da Macario e Rosalia Vitarella, di pove­re condizioni economiche, ma ricchi di fede e onestà. Già a quattordici anni segue la vocazione al sacerdozio e con grande sforzo progredisce verso la perfezione della virtù, nella preghiera e nella vita spirituale, nello studio e nella formazione culturale nel paese natio e nel Seminario di Policastro Bussentino (SA).

Nel 1793 viene ordinato diacono a Mormanno (CS) da Mons. Giovan Battista Coppola, vescovo di Cassano Jonio (CS). L’8 giugno 1794 viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di Marsiconuovo (PZ) dal vescovo Mons. Bernardo Maria Latorre. Diventa presbitero tra grandissimo fervore di preghiere e di penitenza, e rimane per tutta la vita a Lauria, offrendo tutto se stesso nel ministero.

Si distingue nella peculiare missione sacerdotale della santifica­zione degli uomini celebrando con somma fede e riverenza i Sacramenti. Infiammato dallo Spirito Santo, rimane lunghe ore in preghiera e adorazione davanti al SS. Sacramento, celebrando l’Eucaristia con intensa partecipazione, si da essere descritto dai con­temporanei come “un angelo all’altare”, anche a causa delle fre­quenti estasi. Sempre disponibile al sacramento della Penitenza, ascolta assiduamente le confessioni dei fedeli di cui è direttore spirituale; al confessionale raccoglie frutti abbondantissimi di grazia divina.

Si dedica con tutte le forze all’evangelizzazione, alla predicazione e alla catechesi non solo in Lauria, ma anche nella Diocesi e in quelle limitrofe. Annuncia la verità di Cristo con riferimento costante alla Bibbia e alla genuina tradizione cattolica, accompagnando il servizio del Vangelo con opere penitenziali e caritative. I suoi quaresimali, le sue missioni, le sue omelie, toccano il cuore di tutti, perché don Domenico vive lui per primo quanto dal pulpito predica agli altri.

Rivive fortemente la passione di Cristo, unico Redentore dell’umanità, risorto e vivente in eterno, e questa fede pasquale infon­de nei suoi uditori, sia nel predicare che nel confessare. Accanto a Gesù Cristo Crocifisso, il Beato Lentini ha tenera devozione verso la Madre Addolorata, di cui diffonde il culto e per Lei fonda una Congregazione di impegno spirituale, penitenziale e caritativo. Concepisce la Chiesa come corpo mistico di Cristo, l’ama intensamente con tutta la mente e con tutto il cuore.

Don Domenico è anche cristiano di profonda cultura, che mette a disposizione dei suoi concittadini fin dal diaconato, nell’insegnamento delle lettere, della filosofia, della teologia e di materie affini. Per trenta anni ragazzi e giovani di Lauria e del circondano affollano la sua pove­ra casa in una vera e propria scuola cattolica, con l’intento, ampiamen­te realizzato, di formare “ottimi cristiani e santi cittadini”. L’insigne maestro offre alla gioventù la sua attività didattica gratuitamente e accetta solo qualche magro compenso volontario. Osserva la strettissi­ma povertà volontaria, che unisce ad una incondizionata obbedienza ai suoi superiori ecclesiastici, nella cui volontà ravvisa e segue quella di Dio stesso.

Sacerdote della Croce, della Carità, del Vangelo, si trova ad opera­re in tempi non facili e sereni per la Chiesa, per la storia d’Italia e d’Europa (rivoluzione francese, epoca napoleonica, restaurazione, primi moti risorgimentali). Promuove instancabilmente la pace fra le persone, le famiglie e le opposte fazioni politiche e sociali. Nella via dell’umiltà totale e assoluta vive in continua aspra penitenza: cibi fru­gali mortificazioni corporali, vesti logore, cilizi e flagellazioni pochis­simo sonno e il pavimento per giaciglio. Con queste ed altre opere penitenziali si offre a Dio Padre in espiazione e riparazione per rende­re propizia ai peccatori la divina misericordia.

                        Il 25 febbraio 1828, dopo una vita sacerdotale tutta eucaristica ed evangelica, con un’agonia vissuta nel completo abbandono mistico, il servo buono e fedele viene chiamato a prendere parte alla gioia del suo Signore. La glorificazione di don Domenico Lentini comincia già subi­to con i suoi funerali, celebrati in Lauria per sette giorni consecutivi e con grande partecipazione di popolo. Prodigiose guarigioni e numero­se conversioni avvengono presso il suo feretro e la fama della sua san­tità si afferma ovunque. Il processo diocesano si celebra a Lauria in due fasi: dal 1842 al 1844 e dal 1890 al 1893.

Il processo apostolico a Roma: dal 1905 al 1921. Nel 1935 papa Pio XI dichiara il Venerabile Domenico Lentini “Eroe delle Virtù teologali e cardinali”. Sua Santità il papa Giovanni Paolo II, in Roma, Piazza San Pietro, il 12 ottobre 1997 dichiara solennemente Beato il sacerdote Domenico Lentini, dinanzi a migliaia di fedeli, su richiesta del vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro mons. Rocco Talucci.

Patrono della città di Lauria, le sue spoglie mortali sono custodite ed esposte alla venerazione nella chiesa parrocchiale di “S. Nicola di Bari” in Lauria, rione superiore (PZ). Il 25 febbraio si celebra la sua festa come solennità liturgica in Lauria e come memoria obbligatoria in Diocesi.

 

CEB – Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo – 2006