Archivio Tag: Acerenza

ORDINAZIONE DIACONALE ALBERTO LARDIELLO

Lo scorso 15 settembre 2020, S.E. Mons. Francesco Sirufo ha ordinato diacono il seminarista Alberto Lardiello della Parrocchia San Nicola in Tolve. Il rito dell’Ordinazione diaconale si è svolto in piazza, nell’osservanza delle norme anti-Covid, per permettere la partecipazione di … Continua ORDINAZIONE DIACONALE ALBERTO LARDIELLO »

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Lo scorso 15 settembre 2020, S.E. Mons. Francesco Sirufo ha ordinato diacono il seminarista Alberto Lardiello della Parrocchia San Nicola in Tolve. Il rito dell’Ordinazione diaconale si è svolto in piazza, nell’osservanza delle norme anti-Covid, per permettere la partecipazione di numerosi fedeli che hanno voluto unirsi alla preghiera e al rito di consacrazione.

Durante l’omelia, il vescovo si è rivolto al giovane diacono per introdurlo nella contemplazione del servizio di carità, specifico del primo grado dell’Ordine sacro, affermando:

     Caro Alberto tu non sei tuo, lo dirai nelle promesse di obbedienza, preghiera, di celibato per il regno dei cieli, di ministero della parola e all’altare, ma non sei tu, non sei tuo. Dice l’Apostolo che noi siano dati o donati da Dio come apostoli, come profeti, come evangelizzatori, come pastori e maestri, non per separare e distruggere, ma per edificare il corpo di Cristo, per il perfezionamento della nostra umanità che è il raggiungimento della misura della pienezza di Cristo. Siamo inserito nella Pasqua di Cristo, lui l’uomo nuovo, il risorto, il vivente. Non si tratta quindi di entrare nel clero per privilegi, comodità, prestigio, ambizioni, se mai vi fossero queste idee, ma di entrare nel mistero di Cristo sposo e della Chiesa sposa, in un mistero di amore in cui si dona la vita totalmente.

Alle sentite parole del vescovo, a conclusione della Santa Messa, hanno fatto eco i ringraziamenti del novello diacono, il quale, con spirito di fraternità e affabilità, si è rivolto a tutti i partecipanti sottolineando la sua commozione e il richiamo alla bellezza, via maestra per “rimanere” nel progetto salvifico di Dio.

A don Alberto giungano gli auguri di tutti noi per un fecondo servizio diaconale.

SAN CHIRICO NUOVO: VISITA PASTORALE

La visita pastorale alla comunità ecclesiale di San Chirico Nuovo è iniziata mercoledì 19 agosto con il rito dell’accoglienza da parte del parroco, don Michele Perriello, le autorità civili e militari e la rappresentanza della parrocchia.   Dopo i riti … Continua SAN CHIRICO NUOVO: VISITA PASTORALE »

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La visita pastorale alla comunità ecclesiale di San Chirico Nuovo è iniziata mercoledì 19 agosto con il rito dell’accoglienza da parte del parroco, don Michele Perriello, le autorità civili e militari e la rappresentanza della parrocchia.

 

Dopo i riti di apertura, il vescovo, Mons. Francesco Sirufo, ha ricevuto da parte dei rappresenti istituzionali i saluti, durante i quali è stata presentata la realtà sociale di San Chirico Nuovo.

 

In questi giorni di permanenza, tra ascolto e incontri per le vie cittadine, il vescovo, come ha fatto nelle altre visite pastorali, incoraggerà nel segno della fede cristiana, ribadendo l’urgenza di una spinta missionaria per l’evangelizzazione dei giovani e di quanti si sono messi ai margini della comunità parrocchiale.

 


DON ANTONIO ROMANO PARROCO DI SAN GIORGIO M. – PIETRAGALLA

Domenica 9 agosto, il vescovo, Mons. Francesco Sirufo, ha nominato parroco della Parrocchia di San Giorgio M. in Pietragalla il presbitero don Antonio Carmelo Romano, già amministratore della medesima parrocchia. La comunità parrocchiale, grata al Signore e al vescovo, per … Continua DON ANTONIO ROMANO PARROCO DI SAN GIORGIO M. – PIETRAGALLA »

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Domenica 9 agosto, il vescovo, Mons. Francesco Sirufo, ha nominato parroco della Parrocchia di San Giorgio M. in Pietragalla il presbitero don Antonio Carmelo Romano, già amministratore della medesima parrocchia.

La comunità parrocchiale, grata al Signore e al vescovo, per il dono del nuovo parroco, insieme al sindaco, l’Avv. Paolo Cillis e l’amministrazione comunale, hanno messo in risalto quanto don Antonio ha fatto per la comunità di San Giorgio e di Cappelluccia attraverso le attività di animazione pastorale e sociale.

A don Antonio l’augurio dell’entusiasmo pastorale per un ministero di parroco proficuo.

INAUGURAZIONE MUSEO DEI LEGNI E GALLERIA VOLTI

Il prossimo 23 agosto 2020 alle ore 19,00, sarà inaugurata, presso il Museo Diocesano di Acerenza l’ala dedicata al Museo dei Legni e Galleria Volti dei vescovi. La cerimonia di inaugurazione di svolgerà presso il Salone del Museo Diocesano. Presiederà … Continua INAUGURAZIONE MUSEO DEI LEGNI E GALLERIA VOLTI »

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Il prossimo 23 agosto 2020 alle ore 19,00, sarà inaugurata, presso il Museo Diocesano di Acerenza l’ala dedicata al Museo dei Legni e Galleria Volti dei vescovi.

La cerimonia di inaugurazione di svolgerà presso il Salone del Museo Diocesano. Presiederà l’Arcivescovo di Acerenza, Mons. Francesco Sirufo; il sindaco di Acerenza, Sig. Fernando Scattone, il Direttore del Museo, don Gaetano Corbo, e il Presidente del Capitolo della Cattedrale, Mons. Antonio Cardillo, interverranno per delle comunicazioni in merito all’opera realizzata.

Seguirà la relazione di don Egidio Casarolo “La cronotassi dei Vescovi di Acerenza e Matera fino al 1954”.

 

 


La fede nella prospettiva della Lumen fidei

Si svolgerà il prossimo 25 luglio 2020, ad Acerenza, il secondo Incontro di formazione per la Presidenza, il Consiglio Diocesano di AC e i Responsabili parrocchiali di settore, aperto anche agli associati Adulti e Giovani. L’incontro, così come ha dichiarato … Continua La fede nella prospettiva della Lumen fidei »

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Si svolgerà il prossimo 25 luglio 2020, ad Acerenza, il secondo Incontro di formazione per la Presidenza, il Consiglio Diocesano di AC e i Responsabili parrocchiali di settore, aperto anche agli associati Adulti e Giovani.

L’incontro, così come ha dichiarato la presidente diocesana, la Sig.ra Donatina Telesca, vuole essere un modo per accompagnare questo tempo estivo,

Con l’intento di aprire alla riflessione sul senso e il contenuto della nostra fede, aiutando a riscoprire il “carisma” dell’AC nel nostro vivere associato, nella nostra vita di singoli e di appartenenti a una realtà diocesana e parrocchiale.

L’incontro, “La fede nella prospettiva della Lumen fidei”,  sarà curato da don CESARE MARIANO, docente di Sacra Scrittura presso l’ITB di Potenza, nonché responsabile dell’Apostolo Biblico diocesano.

io sono la luce del mondo manifesto

 

IL NUOVO DIRETTORIO PER LA CATECHESI

Presentazione del Direttorio per la Catechesi redatto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione     “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad … Continua IL NUOVO DIRETTORIO PER LA CATECHESI »

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Presentazione del Direttorio per la Catechesi redatto dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

 

 

“Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt 28,19-20)

 

“…è necessario passare «da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria»” (EG 15).

 

 

Lo scorso 25 giugno nella sala “Giovanni Paolo II” della Sala Stampa del Vaticano è stato presentato, dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione mons. Rino Fisichella, il nuovo Direttorio per la Catechesi. A partire dal Concilio Vaticano II quello che è stato presentato è il terzo Direttorio. Il primo del 1971, Direttorio catechistico generale, e il secondo del 1997, Direttorio generale per la catechesi. Le prime due edizioni hanno segnato certamente gli ultimi cinquant’anni di storia della catechesi. Questi testi hanno svolto un ruolo primario. Sono stati un aiuto importante per far compiere un passo decisivo al cammino catechetico, soprattutto rinnovando la metodologia e l’istanza pedagogica. Nella presentazione si è motivata la pubblicazione di un nuovo Direttorio a partire dal processo di inculturazione che caratterizza in particolare la catechesi e che soprattutto ai nostri giorni impone un’attenzione del tutto particolare ha richiesto la composizione di un nuovo Direttorio. La Conferenza Episcopale Italiana pubblicando sul suo sito ufficiale il testo ha sintetizzato che l’obiettivo principale del documento è quello di far fronte alle “nuove problematiche che la Chiesa è chiamata a vivere”, e in particolare al fenomeno della “cultura digitale” e alla “globalizzazione della cultura”. Peculiarità del nuovo Direttorio è “lo stretto legame tra evangelizzazione e catechesi”, a partire dal primo annuncio. Tra le priorità: il catecumenato degli adulti, la formazione dei catechisti e l’urgenza di “individuare i nuovi linguaggi con cui comunicare la fede”.

I tempi principali che emergono dal testo e che a mio avviso diventano veramente le tappe prioritarie per il prossimo futuro sono in prima istanza: nonni, donne e famiglie.  A tal proposito il documento invita a guardare con realismo le eterogenee realtà familiari, comprese le “situazioni irregolari”, da accompagnare “con uno stile di prossimità, di ascolto e di comprensione”, evitando “forme di solitudine o discriminazione”. Proseguendo nella lettura del Direttorio altri temi cardini sono anche: no all’“analfabetismo digitale”, Migranti e “persone marginali”, la bioetica “cattolica” e l’ecologia integrale.

Naturalmente comprendiamo come tutti questi temi toccano profondamento il magistero di Papa Francesco che a più riprese ha manifestato ed espresso il suo pensiero a riguardo, pensiamo ad esempio alle Esortazioni Apostoliche.

Mons. Fisichella lanciando le sfide per i prossimi anni e cioè: la grande sfida della cultura digitale e la necessità di dare seguito ai percorsi sinodali ha ricordato con chiarezza che “l’evangelizzazione occupa il posto primario nella vita della Chiesa e nel quotidiano insegnamento di Papa Francesco”, affermando che la catechesi si accompagna “intimamente” all’evangelizzazione, ma senza sostituirla o volerle imporre i propri tratti. Ha aggiunto poi che. “in questo rapporto il primato spetta all’evangelizzazione, non alla catechesi. Ciò permette di comprendere perché alla luce di Evangelii gaudium, questo Direttorio si qualifica per sostenere una ‘catechesi kerygmatica’. Cuore della catechesi è l’annuncio della persona di Gesù Cristo, che sorpassa i limiti di spazio e tempo per presentarsi ad ogni generazione come la novità offerta per raggiungere il senso della vita”.

In sintonia con quanto l’Ufficio Catechistico Italiano della CEI sta portando avanti in questo periodo è bello vedere che il Direttorio presenti come tratto di novità il legame tra evangelizzazione e catecumenato nelle sue varie accezioni. Tutto ciò permetterebbe a noi di compiere quella “conversione pastorale” di cui Papa Francesco insiste tanto in Evangelii gaudium (2013).

Una particolare attenzione è riservata alla formazione dei catechisti in modo particolare all’uso della via pulchritudinis, la “via della bellezza”, che viene indicata quale una delle “fonti” della catechesi. In conclusione, avendo dinanzi a noi tutto l’itinerario che la Chiesa Italina sta portando avanti dopo la consegna di Incontriamo Gesù (2014) è bello che il Direttorio “presenta la catechesi kerygmatica che … trova il suo punto di forza nell’incontro”, perché “per troppo tempo la catechesi ha focalizzato il suo impegno nel far conoscere i contenuti della fede e con quale pedagogia trasmetterli, tralasciando purtroppo il momento più determinante come l’atto di scegliere la fede e dare il proprio assenso”; mentre la catechesi che dà il primato al kerygma, “prima di considerare i contenuti a cui aderire con il proprio assenso” sottolinea innanzitutto che la scelta di fede è “un atto di libertà perché si scopre di essere amati”.

 

don Enzo Fiore

 

http://catechesi.alba.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/2/2017/11/Direttorio-Generale-per-la-Catechesi.pdf

 

 

Lettera di S.E. Mons. Sirufo ai fidanzati

Ai fidanzati dell’Arcidiocesi   Carissimi giovani fidanzati, promessi sposi nel 2020, insieme all’Ufficio Diocesano di pastorale familiare, voglio rivolgervi una breve e significativa riflessione per voi che vivete, in questo anno, la sofferenza del rinvio della celebrazione del matrimonio o … Continua Lettera di S.E. Mons. Sirufo ai fidanzati »

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Ai fidanzati dell’Arcidiocesi

 

Carissimi giovani fidanzati,

promessi sposi nel 2020, insieme all’Ufficio Diocesano di pastorale familiare, voglio rivolgervi una breve e significativa riflessione per voi che vivete, in questo anno, la sofferenza del rinvio della celebrazione del matrimonio o il rammarico di limitare l’invito ad amici e parenti per le ristrettezze sanitarie stabilite sia per la liturgia in chiesa e sia per il banchetto seguente. Proprio in questo periodo occorre ancor di più risvegliare la fede e l’ascolto della Parola di Dio.

Penso alla vostra delusione, poiché assaporavate già con trepida attesa la gioia della data di nozze, la dimora domestica già pronta, semplice e accogliente, la vita coniugale ricca di affetti nuovi ed esperienze mature, la responsabilità di essere nuova famiglia e il pensiero di accogliere la vita dei figli, le preoccupazioni economiche e professionali, il timore di perdere il lavoro o la ricerca di trovarne per sostentare la nuova famiglia che in quest’anno sarebbe nata.

Tanta fiducia nella vita, ma ancor più nel vostro amore, vi sembra svanita d’un colpo per una epidemia globale che nessuno immaginava, se non nei film di fantascienza. Purtroppo si è verificato. La vostra giovinezza e la vostra energia di vita è stata messa a dura prova, come per molti altri.

Pensate ai lavoratori che si trovano in situazione di precarietà e di indeterminato futuro; pensate agli anziani e agli ammalati che il virus ha messo in pericolo di vita, e moltissimi hanno incontrato la morte; pensate ai bambini e ai ragazzi che si sono trovati in una dimensione di isolamento e di silenzio a loro sconosciuta; pensate ai poveri, vicini e lontani, già in gravi ristrettezze di ogni genere e ora ancora di più nella assoluta indigenza. Forse nell’ottimismo e nella spensieratezza tipica del nostro mondo contemporaneo, almeno in molti ambiti, ci eravamo troppo illusi che sempre tutto dovesse andare bene. La chiusura forzata ci ha fatto pensare molto.

 

Che parola posso dire a voi giovani che nel 2020 avevate preso, e in tanti avete mantenuto, la coraggiosa ed esaltante decisione di coronare il vostro sogno di amore e di famiglia? Il vostro non è solo un sogno, ma è un progetto più grande di voi, una vocazione di Qualcuno più grande di noi tutti: Dio Amore e Signore. Il vostro amore di uomo e di donna, il vostro desiderio di sposarvi e di vivere insieme nell’amore fedele, indissolubile e fecondo, è voluto fin dall’origine da Dio creatore e, per i battezzati, consacrato dal Figlio Gesù Cristo come sacramento della sua grazia.

Questo grandioso progetto divino non può essere fermato dal virus, né da altri virus d’ogni genere, “perché forte come la morte è l’amore, … le sue vampe sono vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore, né i fiumi travolgerlo” (Cantico dei Cantici 8,6-7).

 

Qualche mese, forse un altro anno, che importa. Adamo dovette sprofondare in un sonno quasi di morte perché Dio traesse la sua donna Eva dal lato del suo cuore; Abramo per avere Isacco dalla sua sposa Sara fu chiamato dal Signore a vagare dall’oriente all’occidente; Mosè per incontrare la sua sposa Sèfora fu esiliato nel deserto; Giacobbe per sposare Rachele affrontò dure fatiche e attese quattordici anni; il giovane Tobia per sposare la giovane Sara viaggiò per aride terre e per molti anni; afferma ancora la S. Scrittura che il saggio per sposare la Sapienza attende tutta la vita, e il Figlio di Dio attese secoli e secoli per sposare sulla croce la sua Chiesa. L’amore è sempre attesa, è sempre dono, è un già e non ancora: la sua pienezza è sempre conquista e accoglienza giorno per giorno, senza fretta.

 

Non scoraggiatevi dunque, carissimi giovani fidanzati, nostri fratelli e sorelle, voi che, avendo preventivato il 2020 per sposarvi, vi trovate, vostro malgrado, a vivere il rinvio. Profittate di questa parentesi certo dolorosa, ma non inutile. Dialogate di più, conoscetevi meglio nella personalità e nel carattere, pregate di più, consigliatevi di più con i sacerdoti e con le persone che nelle parrocchie, nelle famiglie e nella società, Dio vi ha posto accanto per aiutarvi a fare questo tratto di cammino di fidanzamento verso il matrimonio. Conservate quella casta e gioiosa attesa della vita coniugale. Voi, cari, che credete in Cristo Sposo e nel sacramento nuziale, non fate scelte sbagliate quali la convivenza o il matrimonio civile o altri comportamenti superficiali: per i cristiani non è questa la volontà di Dio e neppure la parola di Gesù nel Vangelo.

Cristo vi consacra sposi nel momento del sacramento del matrimonio, non prima. Chiedete al Signore di darvi la forza di vivere anche questo momento difficile per voi e per le vostre famiglie: lui non mancherà di sostenervi. Nelle misure adesso consentite, preparatevi ancor di più con l’Eucaristia, specie domenicale, e con il sacramento della Riconciliazione o confessione, con una confidenza nel Signore che, se ha creato la bellezza dell’uomo e della donna, non mancherà di proteggervi e di condurre alla meta il vostro cammino (cfr papa Francesco, Esortazione apostolica postsinodale Amoris laetitia, 19 marzo 2016, nn. 205-216).

Fidanzamento significa aver fiducia, affidamento, confidenza nel Signore che vi ha fatto incontrare e reciprocamente tra di voi nell’impegno di preparazione al matrimonio, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, per tutti i giorni della vostra vita, come vi direte davanti all’altare nell’esprimere il consenso.

Carissimi, è accaduto come a Cana di Galilea, al banchetto di nozze a cui era invitato anche Gesù e sua madre Maria, solo che il vino vi è venuto a mancare ancor prima della festa. Maria se n’è accorta già da tempo e sta pregando il Cristo, suo Figlio, vero Sposo e Salvatore, di intervenire nella vostra vita. Le giare del vostro amore e dei vostri progetti sembrano piene solo d’acqua, la gioia sembra offuscata, ma la mano di Cristo sta operando e le sta colmando del buon vino della letizia, dell’amicizia e della comunione (Cfr vangelo di Giovanni, 2,1-12).

Carissimi fidanzati, pronti già per il matrimonio, non isolatevi e non vi demoralizzate.  Il giorno delle nozze comunque si sta avvicinando. Non siete soli. Un virus certo non vi fermerà. Vale anche per voi quanto papa Francesco scrive a tutti i giovani e a ciascuno di voi: “Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita…Lui vive e ti vuole vivo! Lui è in te, Lui è con te e non se ne va mai” (Esortazione apostolica postsinodale Christus vivit, 25 marzo 2019, nn. 1-2).

Un saluto affettuoso a voi, alle vostre care famiglie e un arrivederci nelle nostre comunità cristiane dell’Arcidiocesi. Buona continuazione del vostro meraviglioso cammino.

Acerenza, 31 maggio 2020, Pentecoste.

   +Francesco Sirufo

Arcivescovo di Acerenza

 


Aiuto straordinario per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dal Covid-19

  La CEI ha stanziato 160 milioni di euro da dividere per ciascuna Diocesi italiana con gli stessi criteri e nella medesima quantità dei fondi per “il culto e la pastorale” erogati nel 2019. La CEI nella lettera inviata ai … Continua Aiuto straordinario per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dal Covid-19 »

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La CEI ha stanziato 160 milioni di euro da dividere per ciascuna Diocesi italiana con gli stessi criteri e nella medesima quantità dei fondi per “il culto e la pastorale” erogati nel 2019. La CEI nella lettera inviata ai Vescovi e agli economi, ha fornito le seguenti destinazioni solo per far fronte alle conseguenze sanitarie, economiche e sociali provocate dal Covid-19 fino al 31 dicembre 2020:

1) Persone e famiglie in situazioni di povertà o difficoltà;

2) Enti ed associazioni che operano nelle situazioni di emergenza;

3) Enti ecclesiastici (ivi comprese le Parrocchie) in situazioni di difficoltà a causa dell’emergenza.

 

La Regione Basilicata ha stanziato alle Caritas Diocesane della Basilicata, con la delibera N. 3: Misura Speciale Emergenza Covid 19. Progetto “Basilicata assistenza volontaria ai bisognosi “, un sostegno economico pari € 301.000 (da dividere per le sei Caritas diocesane, tale contributo sarà diviso in proporzione alle singole diocesi).

 

CRITERI PER ACCEDERE AL CONTRIBUTO STRAORDINARIO

 

PER LE PARROCCHIE O ENTI ECCLESIASTICI IN SITUAZIONI DI DIFFICOLTA’:

• Le parrocchie o gli enti che ne faranno richiesta inviando il modulo allegato all’indirizzo email economatoacerenza@tiscali.it.

• Il contributo potrà sostenere il pagamento delle utenze di febbraio, marzo, aprile e maggio del 2020 attraverso apposito modulo allegato.

• Il contributo sarà versato solo ed esclusivamente sul conto della Parrocchia o dell’Ente.

• La condizione necessaria per ricevere il contributo è quella di aver presentato in Curia il bilancio per l ‘anno 2019.

REQUISITI PER ACCEDERE AL CONTRIBUTO STRAORDINARIO

PER LE FAMIGLIE IN SITUAZIONI DI POVERTA’ O DIFFICOLTA’:

Il fondo è destinato a:

• Famiglie dove nessuno dei coniugi lavora a causa dell’emergenza;

• Lavoratori precari attualmente in difficoltà a causa dell’emergenza;

• Lavoratori autonomi che hanno subito la perdita del proprio reddito a causa dell’emergenza;

• Residenti sul territorio della diocesi;

Il fondo NON è destinato a persone che già fruiscono di sostegni istituzionali di contrasto alla povertà.

Il sostegno economico è a fondo perduto, senza obbligo di restituzione, ma rispettando gli obbiettivi prefissati (es. pagamento locazione locale, sostegno nel pagamento tasse o bollette, cure mediche…). Il contributo economico fornito dovrà essere regolarmente rendicontato con giustificativi che abbiamo valore fiscale (es. copia della bolletta, copia fatture, copia della ricevuta del pagamento del canone di locazione…).