MATERA: CONVEGNO LOGOS

“Uno dei primi desideri quando arrivai in Diocesi fu quello di riprendere la tradizione, che si era interrotta, del giornale diocesano». Con queste parole, l’Arcivescovo Mons. Ligorio ha introdotto il convegno tenuto a Matera il 19 gennaio scorso, presso il centro della Caritas La Tenda, in occasione

della giornata di “Logos, le ragioni della verità”. Ha avuto una bella tradizione, in questo campo, la nostra Arcidiocesi con “L’Eco di Matera” di cui era stato animatore il compianto Mons. Conese e addirittura molto prima, durante l’episcopato di Mons. Pecci con uno dei primi giornali diocesani italiani che si chiamò “Cursore”, con un termine divenuto oggi corrente nel linguaggio informatico. È una tradizione che si è interrotta, ma con la quale vi è evidentemente qualche elemento di continuità sottolineata anche nel corso del convegno, con la presenza di Daniele Cappiello, all’epoca redattore dell’Eco e oggi decano dei giornalisti di Matera. Nel suo intervento, Antonella Ciervo, direttrice di Logos, ha fatto un bilancio di questi prime cinque anni di vita del giornale diocesano. Un bilancio certamente positivo, perché Logos in questi anni è cresciuto e perché ha saputo essere espressione di un’appartenenza sia alla comunità ecclesiale, sia al territorio. Ma soprattutto perché ha saputo cogliere la profonda unità che lega la Chiesa locale alla comunità del territorio. «Matera» ha detto la direttrice, «ha sempre tenuto vivi la tradizione della comunità e lo spirito del vicinato». A questa prima edizione della giornata di Logos ha partecipato don Enzo Gabrieli, direttore di “Parola di Vita”, settimanale di informazione dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Don Gabrieli, che tra l’altro è delegato della FISC (Federazione Italiana Stampa Cattolica) per la Calabria e Basilicata, è intervenuto sul tema “Il giornale diocesano strumento di comunione e di dialogo con la cultura del territorio”. Rivolgendo un saluto a nome di Francesco Zanotti, direttore del “Corriere Cesenate” e presidente della FISC, ha ricordato l’impegno della Federazione perché i giornali diocesani possano sostenersi a vicenda e possano continuare a tenere viva questa tradizione iniziata cinquant’anni fa. La FISC rappresenta oggi un’esperienza di unità di tutto rispetto che riunisce 186 testate giornalistiche presenti su tutto il territorio nazionale e con una diffusione complessiva di circa un milione di copie settimanali. «I giornali pesano» ha osservato don Enzo, «se sono radicati nel territorio ». Questo, tra l’altro, in un contesto di grande trasformazione del mondo dell’informazione, rappresenta il futuro della carta stampata. Anche i grandi quotidiani dovranno fare i conti con questa realtà, che non ha ancora il riconoscimento che merita, dell’informazione territoriale. Nonostante la difficoltà di questo compito, ha affermato don Enzo Gabrieli, i giornali diocesani riescono ad essere espressione di questa vivacità e di questa originalità cristiana. Addirittura, ha detto, «facciamo fatica a contenere le notizie, le belle notizie, le numerose storie di vita che giungono in redazione. L’originalità dei nostri giornali diocesani è   quella di parlare di tutto quello che accade, da un punto di vista cristiano». Non è tutta qui però l’esperienza dei giornali diocesani. Queste redazioni giornalistiche sono delle vere comunità nelle quali ci si educa ad affrontare la realtà con un giudizio cristiano. E – ha concluso don Gabrieli – i giornali diocesani, crescendo, diventano delle vere “parrocchie di carta”.

Logos 31.01.2014 n.2 pag.2