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CARITAS DIOCESANA DI ACERENZA E L’EMERGENZA COVID19

Le Caritas presenti sull’intero territorio nazionale in questo periodo di emergenza causato dal Coronavirus stanno svolgendo una intensa attività di aiuto e sostegno a supporto delle tante persone in difficoltà. In questo panorama difficile si sta adoperando in Basilicata la … Continua CARITAS DIOCESANA DI ACERENZA E L’EMERGENZA COVID19 »

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Le Caritas presenti sull’intero territorio nazionale in questo periodo di emergenza causato dal Coronavirus stanno svolgendo una intensa attività di aiuto e sostegno a supporto delle tante persone in difficoltà.

In questo panorama difficile si sta adoperando in Basilicata la Caritas Diocesana di Acerenza guidata dal Direttore Don Antonio Carmelo Romano il quale in un messaggio rivolto alle ventuno parrocchie del territorio dislocate nei diciassette comuni che fanno parte dell’area diocesana sottolinea che:

stiamo attraversando un periodo di pandemia estremamente difficile e non nascondo che in Diocesi si avverte tanta paura. Le restrizioni che stanno adottando i Comuni della nostra Diocesi sono molto rigide, ma solo in questa maniera la gente sta realizzando che per combattere questa pandemia occorre necessariamente stare a casa. Dal canto nostro abbiamo attivato una efficace ed incisiva rete tra Parroci, volontari Caritas coordinati da noi del centro diocesano unitamente all’ausilio dei Comuni e della Protezione Civile e ci stiamo adoperando per garantire continuità e vicinanza nell’assistenza verso le famiglie attraverso la distribuzione domiciliare dei beni di prima necessità ed altri aiuti. I canali di comunicazione che stiamo utilizzando in questa fase per dare indicazioni, per ottemperare ad ogni tipo di necessità e per l’ascolto diretto con le famiglie sono: il telefono, le videochiamate e chat whatsapp, la posta elettronica e il sito diocesano. Abbiamo divulgato una brochure informativa sul Coronavirus e sulle disposizioni da seguire a tutti i Parroci e volontari Caritas della Diocesi unitamente ad un breve video informativo sul Covid-19. Inoltre abbiamo presentato la richiesta a Caritas Italiana per ricevere il contributo straordinario“.

Dunque in questo difficile momento che sta mettendo a dura prova le popolazioni la Caritas Diocesana di Acerenza, grazie all’inesausto impegno dei volontari, garantisce i propri servizi verso tutti colori che ne hanno bisogno e questa emergenza fa sentire tutti uniti e solidali. Nel concludere il Direttore Don Antonio evidenzia quanto sta facendo la Caritas Diocesana di Acerenza:

Siamo riusciti ad avere una fornitura di liquido igienizzante gratuitamente per tutte le Parrocchie da parte della ditta Marino Michele di Trivigno Scalo ed una fornitura gratuita di 500 mascherine da parte di Caritas italiana. Monitoriamo il territorio e cerchiamo di sostenere sia economicamente che materialmente per quelle che sono le nostre possibilità le Caritas parrocchiali dei nostri comuni della diocesi“.

 

MESSA CRISMALE E TRIDUO PASQUALE

In ottemperanza alle disposizioni della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e alle loro ricezioni da parte della Conferenza Episcopale di Basilicata, si riferisce quanto è stato stabilito:     Ci uniamo alla preghiera di tutta … Continua MESSA CRISMALE E TRIDUO PASQUALE »

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In ottemperanza alle disposizioni della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e alle loro ricezioni da parte della Conferenza Episcopale di Basilicata, si riferisce quanto è stato stabilito:

 

 

Ci uniamo alla preghiera di tutta la Chiesa in questo momento di prova e, in comunione di Fede, viviamo spiritualmente, secondo le opportunità e le proposte che sono offerte dai media per permettere, a distanza, la partecipazione di tutti i cristiani alle celebrazioni di questo tempo liturgico.

 

decreto congregazione Culto Divino

nota Penitenzieria Apostolica circa il Sacramento della Riconciliazione

decreto penitenzieria apostolica concessione speciali indulgenze

 


Seconda riflessione per la Quaresima dell’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo

  Il pinnacolo, il pozzo, lo Spirito   Miei carissimi, continua questa nostra Quaresima 2020, particolare e significativa, un reale austero cammino per tutti. Gli inni di questo tempo mi suggeriscono nuovi motivi, che negli anni scorsi non venivano alla … Continua Seconda riflessione per la Quaresima dell’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo »

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Il pinnacolo, il pozzo, lo Spirito

 

Miei carissimi, continua questa nostra Quaresima 2020, particolare e significativa, un reale austero cammino per tutti. Gli inni di questo tempo mi suggeriscono nuovi motivi, che negli anni scorsi non venivano alla mente, se non in modo astratto. Siamo protèsi alla gioia pasquale sulle orme di Cristo Signore: ma le sue orme sono in salita verso il calvario portando la croce, poi anche verso la risurrezione, certo. Sia parca e frugale la mensa: lo stiamo sperimentando. Non possiamo condividere la mensa con amici e parenti, e fuori casa, ma solo nello stretto ambito familiare, chi ha famiglia, e anche a certa distanza. Quante persone in questo momento non possono procurarsi il cibo o temono la ristrettezza economica, che da questa crisi ne deriverà. Sia sobria la lingua e il cuore: non possiamo comunicare con nessuno, se non con pochi, noi loquaci in continuazione e con parole al vento ad ogni istante. Adesso il silenzio, ci resta solo il cuore. Fratelli, è tempo di ascoltare la voce dello Spirito: con il cuore, nel cuore. Nella santa assemblea o nel segreto dell’anima prostriamoci e imploriamo la divina clemenza: non possiamo partecipare alla liturgia pubblica, all’ascolto comunitario della parola di Dio e alla Comunione eucaristica, ci resta solo il segreto dell’anima. Gesù consacrò nel deserto questo tempo di grazia: cantano ancora gli inni quaresimali. Dunque con Cristo può esser un tempo di grazia!

Mi viene in mente, dal Vangelo, la tentazione del pinnacolo, la tentazione del potere. Stare in alto, al di sopra degli altri e guardarli dall’alto, buttarsi giù e creare uno spettacolo della propria potenza, dato che gli angeli ti sorreggeranno, cioè le tue risorse e le tue straordinarie possibilità. Stiamo imparando che la potenza e il potere potrebbero vacillare da un momento all’altro, che un “cosuccio” invisibile, che ingrandito somiglia a uno strano fiore esotico, può destabilizzare singoli e popoli. Il pinnacolo su cui siamo saliti, o ci hanno portato altri, traballa. Gesù ci dice di non tentare di essere come Dio: Lui è l’Altissimo, noi siamo creature.

Non so per le religioni del mondo, ma per la Chiesa dei cristiani è un segnale potente. Per anni abbiamo discusso sulla Messa senza popolo, se fosse significativa e adeguata, adesso in migliaia noi sacerdoti celebriamo senza fedeli e lo dobbiamo fare affinché siano tutti sicuri che quel giorno l’Eucaristia, come ogni giorno, illumina il mondo sofferente e disorientato, che il sacerdote, almeno lui, riceve la Comunione per tutto il corpo che è la Chiesa. C’erano tanti fedeli laici impediti alla Comunione e alla confessione, ora lo sono in milioni, quasi a condividere quella sofferenza di non potersi accostare alla Comunione per peccati e scelte non gradite a Dio. Questo digiuno collettivo del Sacramento eucaristico ci fa capire tutta la solitudine, la tristezza e il disagio, l’aridità di tanti fratelli che non hanno più fede o che non credono più in Dio. Gli ammalati e gli anziani: adesso comprendiamo di più cosa significa essere chiusi per giorni e per anni in casa, in ospizi, in ospedali, e non ricevere conforto da nessuno, se non da Dio vicino ad ogni uomo nel dolore. La Domenica con le chiese vuote, francamente in molti casi anche prima: adesso lo dobbiamo vivere come esperienza forzata, con il desiderio di partecipare alla Messa con la comunità e non possiamo.

Eravamo sul pinnacolo e tentati sempre da nuove iniziative stupefacenti, da progetti innovativi, da esperienze sempre all’avanguardia da proporre, dall’organizzazione dei prossimi mesi ed anni con i piani pastorali, con i riti liturgici da preparare con riunioni e conferenze, le tradizioni e le usanze, le feste e i programmi. Adesso è tutto sospeso: il pinnacolo non c’è più per lanciarci nel vuoto con l’ebbrezza di essere sorretti dagli angeli. Anche l’uso dei mezzi telematici per la liturgia eucaristica e sacramentale deve essere sobrio e competente. Potrebbe essere un altro pinnacolo in surrogato, per evitare di comprendere i segni e meditarli nel segreto del cuore: “Non tentare il Signore Dio tuo”.

Cosa è successo di preciso? Abbiamo preferito il pinnacolo: nella società, nelle famiglie, nella Chiesa, nel mondo. Invece Gesù ci propone di sederci presso un pozzo, a mezzogiorno, nella calura e nella fatica. C’è anche Lui, stanco, ma desideroso di attenderci lì al pozzo e di chiederci da bere. Ci siamo rifugiati solo nei riti e negli organigrammi, ma mancava Lui che ci vuol ricondurre ad adorare il Padre in spirito e verità, Lui che è fonte di acqua viva, Lui che vuole condividere con noi il suo cibo che è fare la volontà del Padre. Non il pinnacolo della brama del potere, dell’essere in vista, in alto e al centro, di salvare senza croce, di agire senza lo Spirito, di parlare senza la verità. Dio parla tramite questo dramma, di cui con sicurezza non sappiamo neppure l’origine. Egli ci comunica un segreto messaggio, che non siamo riusciti a comprendere totalmente in tutti questi anni di pensiero e di indagine, di rinnovamento e di riforma: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice ‘Dammi da bere!’, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva”.

Portiamo l’anfora vuota della nostra vita al pozzo di Sicar, dove c’è il Signore, dissetiamoci a lui, anche e specialmente in questo tempo sofferente. Il Padre vuole tali adoratori, cioè in Cristo e nello Spirito Santo. Non basta la ricerca scientifica, di cui dobbiamo essere riconoscenti a Dio che illumina le menti, e preghiamo per i medici e gli infermieri con gratitudine per l’ammirevole dedizione che stanno dimostrando. Inutili e ridicoli sono i nostri oroscopi e i nostri amuleti: perché tutta questa massa di indovini e di astrologi non ha indovinato l’arrivo del virus? I segni zodiacali e le magie si sono rivelati nella loro falsità, a dispetto dell’incoscienza e dell’umana stupidità. Attenzione: in tempi di calamità la paura di fronte al pericolo o ti avvicina a Dio e al prossimo con razionale coraggio oppure ti allontana nelle illusioni, nelle violenze e nelle aberrazioni.

Non basta tutto lo sforzo amministrativo e governativo, sanitario e medico, di cui dobbiamo essere corresponsabili, occorre pregare, pregare, pregare, sinceramente, umilmente, con cuore contrito. Cos’è la contrizione, parola biblica antica? E’ il pentimento fino alle lacrime per aver tradito e rifiutato la persona amata, che ci ama ed è pronta a morire per noi: nel nostro caso il Signore Dio Amore incarnato e fattosi uomo. Non è un pentimento di cortesia che ti fa dire solo scusa, ma un pentimento d’amore e di desiderio di perdono. “Perché ho fatto questo peccato, Signore? Le lacrime scendono nel mio cuore, sono pentito e umiliato, accoglimi di nuovo”. Come un figlio che si mette a piangere dopo aver percosso la madre che lo stava abbracciando per distoglierlo da un atto dannoso per la sua vita. Poi ti penti e piangi amaramente, ti senti un niente, cerchi l’abbraccio della madre, o del padre, che non ti rifiuta, ma alle tue lacrime si commuove e non ti nega i suoi baci. E tu ti senti sprofondare in tanto amore immeritato e piangi di gioia.

I riti liturgici, validi per la potenza di Dio, non sono fruttuosi per la nostra salvezza se il Padre non è amato e adorato in spirito e verità. Adesso ha nascosto il suo volto, è sfigurato nel suo Figlio, è dolorante nella sua Chiesa, è attonito nell’umanità. Impareremo da questa esperienza personale e collettiva? Se sappiamo leggere a fondo, senza esorcizzare con bagarre e con distrazioni, sì, impareremo e ricorderemo. Se invece ci fermiamo a considerazioni superficiali e palliative non capiremo, e quel che resta andrà peggio. La Samaritana abbandonò l’anfora vuota, lì al pozzo di Giacobbe, e riempì il suo cuore all’acqua viva di Cristo, salvatore del mondo e vero medico che guarisce l’anima e il corpo.

Invito tutti voi, sacerdoti e fedeli laici della nostra cara Arcidiocesi, a invocare la Madonna che veneriamo in questo periodo come Annunziata e Addolorata, che nella nostra cattedrale veneriamo Assunta in cielo: anche Lei, umile serva del Signore, ha percorso l’austero cammino di questa vita, sempre magnificando ed esaltando la potenza del braccio divino. Invochiamo con fiducia l’intercessione di S. Giuseppe, di S. Canio e dei Santi protettori dei nostri paesi, chiediamo cura e preghiere ai Santi medici e taumaturghi, tra i quali i nostri cari S. Rocco e il beato Egidio. I Santi sono amici e fratelli nostri, non ci abbandonano in questo tempo di prova, anzi ci distolgono dal pinnacolo dei nostri vani trionfi, e ci conducono al pozzo del Vangelo per incontrare Gesù che ha sete di noi e ci disseta per sempre.

Grazie.

Acerenza, 19 marzo 2020, solennità di S. Giuseppe

+Francesco

 

SECONDA RIFLESSIONE DI QUARESIMA

 

UNA LETTERA PER I CATECHISTI

Di seguito riportiamo la lettera della Segreteria Generale della CEI inviata ai vescovi italiani per la presentazione della Lettera ai catechisti, preparata dalla Consulta dell’Ufficio Catechistico nazionale. Agli E.mi Membri della Conferenza Episcopale Italiana ______________________________ Eminenza, Eccellenza Reverendissima, a nome … Continua UNA LETTERA PER I CATECHISTI »

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Di seguito riportiamo la lettera della Segreteria Generale della CEI inviata ai vescovi italiani per la presentazione della Lettera ai catechisti, preparata dalla Consulta dell’Ufficio Catechistico nazionale.
Agli E.mi Membri
della Conferenza Episcopale Italiana
______________________________
Eminenza, Eccellenza Reverendissima,

a nome della Segreteria Generale, Le inoltro una Lettera per i catechisti, preparata dalla Consulta dell’Ufficio Catechistico nazionale, per accompagnare e sostenere quanti sono impegnati nella formazione della vita cristiana: nella sua essenzialità, offre indicazioni per l’annuncio anche fra le limitazioni e le privazioni di questo tempo.

Un secondo testo, preparato dal Settore per il Catecumenato dell’UCN, presenta alcuni orientamenti per il cammino dei catecumeni: accanto alle proposte per l’itinerario, anche il suggerimento circa il differimento della celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Infine, si segnala – a partire dal 23 marzo – l’inaugurazione di una striscia quotidiana (dal lunedì al sabato) su Tv2000, alle 12.30 (replica alle 17.30): si intitola Caro Gesù. Insieme ai bambini. Da un’idea di Vincenzo Morgante, curato da Monica Mondo, in collaborazione con l’Ufficio Catechistico della Cei.

Un cordiale saluto,
d. Ivan Maffeis
Sottosegretario

L’offerta dei nostri media a sostegno del cammino spirituale

L’offerta dei nostri media a sostegno del cammino spirituale   A fronte di un Paese chiuso in casa diventa ancor più prezioso il servizio dei nostri media. Le redazioni stanno lavorando per assicurare un’offerta di qualità, che non aumenti ansie … Continua L’offerta dei nostri media a sostegno del cammino spirituale »

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L’offerta dei nostri media a sostegno del cammino spirituale

 

A fronte di un Paese chiuso in casa diventa ancor più prezioso il servizio dei nostri media. Le redazioni stanno lavorando per assicurare un’offerta di qualità, che non aumenti ansie e paure, ma offra una gerarchia all’interno del flusso di notizie, chiavi di lettura alla luce della fede, un sostegno al cammino spirituale e all’essere partecipi della comunità.

https://chiciseparera.chiesacattolica.it: promosso dalla Segreteria Generale e aggiornato dall’Ufficio per le comunicazioni sociali, dal 12 marzo rilancia le buone prassi messe in atto dalle nostre diocesi, offre contributi di riflessione – a partire da lettere, messaggi e video dei Vescovi – condivide notizie e materiale pastorale. Nelle prime 48 ore è stato visitato da oltre 100mila persone, centinaia le condivisioni dalle diocesi.

Tv2000 (canale 28, 157 Sky e in streaming www.tv2000.it/live/): tre le Messe quotidiane in diretta: alle 7 (celebrata da Papa Francesco da Santa Marta), alle 8.30 (dal Policlinico Gemelli) e alle 19 (Santuario del Divino Amore), accessibile anche ai sordi, grazie al linguaggio dei segni.

Alle 11.55 l’Angelus, la Coroncina alla Divina Misericordia alle 15, il Rosario da Lourdes alle 18, il Rosario a Maria che scioglie i nodi alle 20.

Da lunedì 16 marzo, dopo la S. Messa del Papa (e in replica dopo le 17, all’interno del Diario di Papa Francesco), esercizi spirituali guidati dal teologo don Armando Matteo.

Nei prossimi giorni la tv proporrà anche una catechesi per i ragazzi.

Circuito InBlu (www.radioinblu.it): trasmette alle 7 la Messa di Papa Francesco e alle 19 quella dal Santuario del Divino Amore.

Avvenire: dal 13 marzo la sua edizione digitale è il primo quotidiano accessibile gratuitamente: basta collegarsi al sito www.avvenire.it e registrarsi, lasciando la propria mail e una password.

Sir (www.agensir.it): l’informazione dell’Agenzia ha intensificato la narrazione delle storie di speranza, le testimonianze di quanti si spendono per le persone in difficoltà, le riflessioni sulla Quaresima con il diario quotidiano di un parroco romano, lo sguardo su quanto avviene nel resto del continente e del mondo, senza dimenticare le principali notizie di cronaca.

Rai1: il programma A Sua Immagine, condotto da Lorena Bianchetti e diretto da p. Gianni Epifani, va in onda il sabato dalle 16 – seguito dal commento al Vangelo (16.20) – e la domenica dalle 10.30, con la Santa Messa (10.55) e l’Angelus con Papa Francesco (alle 12).

 

La Segreteria Generale della CEI

 

 

Roma, 14 marzo 2020

CARITAS A SERVIZIO DELLE COMUNITÀ

L’Ufficio diocesano Caritas affida agli operatori Caritas un opuscolo con indicazioni da adottare per intervenire nelle situazioni di assistenza durante l’emergenza del Coronavirus. Il volantino può essere riprodotto e distribuito nelle nostre comunità parrocchiali per favorire l’informazione circa i criteri … Continua CARITAS A SERVIZIO DELLE COMUNITÀ »

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L’Ufficio diocesano Caritas affida agli operatori Caritas un opuscolo con indicazioni da adottare per intervenire nelle situazioni di assistenza durante l’emergenza del Coronavirus.

Il volantino può essere riprodotto e distribuito nelle nostre comunità parrocchiali per favorire l’informazione circa i criteri da adottare.


IN PREGHIERA PER IL PAESE

L’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana, “In preghiera per il Paese”, trova nelle comunità dell’Arcidiocesi di Acerenza, piena accoglienza, così come si può evincere dalle parole del Vicario Generale, Mons. Domenico Baccelliere sul gruppo Whatsapp del Presbiterio diocesano Cari confratelli, non … Continua IN PREGHIERA PER IL PAESE »

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L’iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana, “In preghiera per il Paese”, trova nelle comunità dell’Arcidiocesi di Acerenza, piena accoglienza, così come si può evincere dalle parole del Vicario Generale, Mons. Domenico Baccelliere sul gruppo Whatsapp del Presbiterio diocesano

Cari confratelli, non sapendo come avete regolato l’uso delle campane in questo periodo di prova e di assenza delle celebrazioni liturgiche, a nome dell’arcivescovo chiedo di non far mancare il suono a festa alle ore 12 delle domeniche e delle Solennità di San Giuseppe e dell’Annunziata, invitando i fedeli raggiungibil alla preghiera personale dell’angelus come momento ecclesiale delle comunità. Aderiamo inoltre all’iniziativa della CEI “In preghiera per il paese” che qui allego per il giorno di San Giuseppe. Uniti nella preghiera a sostegno di medici e operatori sanitari che si adoperano in questo difficile momento, viviamo questa particolare terza domenica di quaresima confidando nell’aiuto del Signore e nella protezione della Vergine Maria

Rosario

Messaggio per la QUARESIMA di S.E. Mons. Francesco SIRUFO

    Prima riflessione per la Quaresima dell’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo     Le pietre, il pane e la Parola   Carissimi, vi saluto con vero affetto e cristiana comunione. Dal Mercoledì delle Ceneri è iniziata per noi cristiani cattolici … Continua Messaggio per la QUARESIMA di S.E. Mons. Francesco SIRUFO »

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Prima riflessione per la Quaresima dell’Arcivescovo Mons. Francesco Sirufo

 

 

Le pietre, il pane e la Parola

 

Carissimi, vi saluto con vero affetto e cristiana comunione.

Dal Mercoledì delle Ceneri è iniziata per noi cristiani cattolici il tempo favorevole della santa Quaresima, che resta a maggior ragione tempo della salvezza, anche e specialmente in questo particolare e grave frangente.  Molti descrivono questi mesi come il “tempo del coronavirus”, noi dobbiamo andare oltre. Se questa temibile epidemia trova la Chiesa pronta a far il proprio dovere sul fronte sanitario e sociale, a noi è richiesto un cammino e una risposta molto più profonda e impegnativa.

La cenere che abbiamo cosparso sul capo quest’anno non è stato soltanto un rito liturgico evocativo, ma si sta rivelando un’efficace profezia; il “convèrtiti e credi al vangelo”, che il sacerdote in quel momento ci ha detto, non era solo la citazione di un versetto evangelico, ma una chiara rivelazione; l’espressione liturgica e biblica “polvere sei e polvere diventerai” che abbiamo sentita, oltre a un monito morale, si sta concretizzando in una situazione esistenziale e attuale, nella fragilità e debolezza umana, nonostante il progresso delle conoscenze scientifiche e tecniche, che sono un dono divino che non dobbiamo deprezzare e boicottare.

La tecnoscienza tanto avanzata sta fronteggiando l’emergenza, ma non basta, e deve fare i conti con l’imponderabile e con il limite. I grandi interrogativi dell’umanità si affacciano al nostro animo e alla mente in maniera preponderante e inarrestabile. L’uomo è tenuto sempre a cercare e a dare delle risposte di senso e di orientamento, non gli basta sapere come si presenta il virus, come si propaga e quali precauzioni o come si può curare l’ammalato e a che punto siamo con la statistica e le previsioni: anche questo. Ma le domande dell’uomo sono anche altre. Perché è così? Perché proprio adesso? Perché a me o perché ad un altro? Perché in tutto il mondo, anche vicino casa, e non sempre altrove, presso i soliti popoli poveri e indigenti? Perché le malattie, l’anzianità così fragile? Perché la vita e perché la morte? E che c’è dopo? Il nulla? qualcosa o Qualcuno? Emerge imperiosamente un nome dimenticato o emarginato: Dio, il Signore… Cristo suo Figlio. Allora viene in mente che esiste la preghiera, il silenzio, la sua Parola, i Sacramenti che non possiamo ricevere per lungo tempo, la Messa pubblica che non c’è più e per settimane, le chiese aperte ma da evitare per pericolo di affollamento… Che Quaresima è? per quale Pasqua quest’anno?

Carissimi, le risposte ci sono e sono tutte lì: nella Parola di Dio che comunque accompagna i nostri passi come lampada e luce sul nostro cammino.  Stiamo vivendo le tre tentazioni di cui abbiamo ascoltato l’annuncio nella prima Domenica quaresimale.

Per adesso vorrei meditare con voi la prima. Quella delle pietre che potrebbero diventare pane, e Gesù che ci annuncia: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. E’ ora sospeso il pane della vita frenetica, delle giornate immerse nel frastuono cittadino, delle relazioni innumerevoli banali e fugaci, del divertimento continuo come un interminabile carnevale, delle distrazioni e delle evasioni, dello stile di una dolce vita senza doveri e senza impegno: questo pane adesso è sospeso. Ci ritroviamo nel deserto, soli con noi stessi o al massimo con le persone di famiglia, con cui ci si vedeva poche volte al giorno tra cellulari, televisione e social. Adesso, per settimane, resta la nostra coscienza e la parola di Dio.

Dio ha permesso il segnale dell’epidemia, ma ancor più sta offrendo un segnale più sottile, quello di una Quaresima che nessuno più faceva da decenni. Oltre al pane comprato in fretta nei negozi rimasti aperti e da consumare solo in casa, ci sta offrendo la possibilità di cogliere un altro segnale, un altro cibo, quello di ascoltarlo. “Questi è il mio Figlio, l’amato, ascoltatelo!”, abbiamo sentito proclamare a Messa, Domenica scorsa, II di Quaresima, per chi vi ha partecipato. “Ascoltami!… Ascoltatelo!”: è l’invito di Dio più frequente a suo riguardo e nel donarci il Figlio. Ascoltare significa amare. Ascoltarlo… e purtroppo ora neppure nelle chiese, ma nel nostro cuore, nelle famiglie, quasi che quel vangelo “chiuditi nella tua camera”, che abbiamo sentito distrattamente alle Ceneri, d’un tratto è diventato cosi reale da stupirci e disorientarci. C’è nelle case, in un luogo dimenticato, la Bibbia o almeno l’estratto dei Vangeli, potremmo riprendere e ascoltare finalmente qualcosa di Dio, personalmente o, sorprendentemente, tra coniugi e con i figli. Da anni stiamo dicendo che in famiglia inizia l’esperienza e la trasmissione della fede: ci siamo riusciti in pochi. Adesso Dio ci dà il segnale, attingendo da un’emergenza: pregare in famiglia, con le preghiere quaresimali e pasquali, con la lettura attenta della S. Scrittura, magari seguendo il lezionario liturgico giorno per giorno (basta cliccare “letture di oggi”), con le Lodi e i Vespri, con le orazioni tradizionali del mattino e della sera. Perché non riprendere la preghiera del rosario, della via crucis, di altre devozioni significative? Perché non ricominciare una vera devozione e sentirci uniti alla Madonna e ai Santi, nostri cari fratelli e sorelle che sempre ci assistono dal cielo con la loro intercessione? Perché non riprendere in famiglia, pregando per loro, il ricordo dei nostri cari defunti, in un tempo in cui i nipoti dimenticano ben presto i loro nonni e a volte perfino i figli i propri genitori passati all’eternità. Già, l’eternità: fa capolino anche quest’altra parola rimossa, nella cultura dominante e asfissiante del “cogli l’attimo fuggente”!

I media si affannano a suggerire cosa bisogna fare per occupare il tempo di questa sosta forzata, noi suggeriamo di fare seriamente la Quaresima per una Pasqua che quest’anno sarà e dovrà essere certamente, e finalmente, diversa. Quaresima dunque. Ne avevamo dimenticato persino il nome, adesso abbiamo imparato in milioni di persone il termine quarantena, che ha la stessa origine etimologica e lo stesso rigore.  Stiamo comprendendo meglio cosa significano anche le penitenze pubbliche che la Chiesa, seppur con l’attuale parsimonia, ci indica in questo tempo: il digiuno e l’astinenza, cioè allenamento esteriore che ci sprona a ben altre rinunce, ossia quelle interiori della rinuncia al peccato, ai vizi, all’adorazione dell’io e dei piaceri, in tutti gli ambiti e in tutti i sensi.

Speriamo con tutto il cuore che le pietre interiori dell’indifferenza e della chiusura diventino, questo sì, desiderio ardente del Pane eucaristico e pane di carità e di fraternità per tutti coloro che hanno fame e sete di giustizia. Grazie, Signore, che profitti degli eventi terreni, anche dolorosi e misteriosi, per guidarci come Padre amorevole, pur permettendo e introducendoci nelle prove, ma sempre tenendo in braccio le nostre anime come “bimbi svezzati”.

Carissimi fratelli e sorelle, piccoli e grandi, noi sacerdoti stiamo celebrando e pregando per tutti voi ogni giorno. Lo faremo anche la prossima Domenica III di questa Quaresima, seppure anche noi “nel segreto della nostra camera”. Unitevi a noi nella preghiera e nella comunione spirituale, uniamoci agli anziani e ai sofferenti di ogni malattia, purifichiamoci e convertiamoci di più all’amore del Signore, da cui scaturisce il vero amore per il prossimo. Io, vostro vescovo e con voi cristiano, Domenica prossima celebrerò la S. Messa nella cappellina dell’episcopio, come spesso accade, e guardandovi da Acerenza, sui monti e nei pianori, starò ad ascoltare il Figlio di Dio, l’Amatissimo, nell’adorazione eucaristica per tutta la giornata, invocando per me, indegno suo servo, e per voi ogni bene in quest’ora difficile e silenziosa, ma che tanto ci coinvolge e ci parla. Grazie.

Acerenza, 12 marzo 2020                                                                  +Francesco

PRIMA RIFLESSIONE DI QUARESIMA

SUL “MONTE” PER INVOCARE LA PROTEZIONE DEL SIGNORE

L’invito a tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi di Acerenza a celebrare in privato la Santa Messa, coprendo tutto l’arco della giornata della domenica. Il Vicario Generale ha esortato i sacerdoti della Diocesi sul gruppo Whatsapp del presbiterio diocesano con le seguenti … Continua SUL “MONTE” PER INVOCARE LA PROTEZIONE DEL SIGNORE »

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L’invito a tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi di Acerenza a celebrare in privato la Santa Messa, coprendo tutto l’arco della giornata della domenica.

Il Vicario Generale ha esortato i sacerdoti della Diocesi sul gruppo Whatsapp del presbiterio diocesano con le seguenti parole:

 

In questi giorni di emergenza, siamo invitati a stare sul “monte” a pregare per invocare la protezione del Signore su tutto il popolo e in riparazione dei peccati. L’intercessione per i nostri fratelli è il primo ministero di prossimità che siamo chiamati ad esprimere in questo particolare momento. A tal proposito invito i sacerdoti, per domenica 15 e le prossime domeniche, a celebrare le sante messe private coprendo l’intero arco della giornata dalle 6.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 20.00 per favorire la comunione spirituale di tutti i fedeli.
Invito a comunicare l’orario scelto tramite messaggio in modo da poterlo inserire sul sito della Diocesi.
Con sentimenti di stima ed in comunione di preghiera

Riportiamo di seguito gli orari scelti dai parroci perché chiunque, spiritualmente, possa sentirsi in comunione

SAN CHIRICO N. ORE 06,00

BANZI ORE 07,30

BRINDISI MONTAGNA ORE 08,00

LAURENZANA ORE 08,00

EPISCOPIO ORE 08,30

TRIVIGNO ORE 09,00

PIETRAGALLA ORE 10,00

CALVELLO ORE 11,00

CASTELMEZZANO ORE 11,00

VAGLIO B. ORE 11,00

PALAZZO SAN GERVASIO – SAN NICOLA ORE 11,00

SAN GIORGIO ORE 11,15

PIETRAPERTOSA ORE 11,30

TOLVE ORE 12,00

ACERENZA ORE 16,00

ANZI ORE 15,00

PALAZZO SAN GERVASIO – CROCIFISSO ORE 17,00

GENZANO DI L. –  SAN MICHELE ORE 17,30

OPPIDO L. ORE 18,00

GENZANO DI L. – SANTA MARIA DELLA PLATEA E MARIA SS DELLE GRAZIE ORE 18,30

CANCELLARA ORE 19,00

 

 

CORONAVIRUS: DISPOSIZIONI DI S.E. MONS. FRANCESCO SIRUFO

Alla Chiesa di Dio che è in Acerenza   Carissimi, in comunione con tutti i Vescovi della Regione Ecclesiastica della Basilicata, accogliendo l’ultimo decreto del Governo emanato domenica 8 marzo 2020 (articolo 2 – lettera v)   STABILISCO PER DECRETO … Continua CORONAVIRUS: DISPOSIZIONI DI S.E. MONS. FRANCESCO SIRUFO »

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Alla Chiesa di Dio che è in Acerenza

 

Carissimi,

in comunione con tutti i Vescovi della Regione Ecclesiastica della Basilicata, accogliendo l’ultimo decreto del Governo emanato domenica 8 marzo 2020 (articolo 2 – lettera v)

 

STABILISCO PER DECRETO

 

  • che vengano sospese le celebrazioni pubbliche liturgiche e ogni altra funzione o evento religioso – e quindi anche la celebrazione pubblica delle SS. Messe feriali e festive, comprese le esequie – da oggi fino a nuove indicazioni (attualmente il decreto è in vigore fino al 3 aprile). Anche la Visita Pastorale è sospesa fino alla stessa data.
  • Per le esequie, alla presenza unicamente dei familiari più stretti, sono consentiti i riti di benedizione della salma in chiese a ciò adibite o al cimitero o presso l’obitorio o nella casa del defunto, assolutamente sempre rispettando le condizioni richieste. La Santa Messa di suffragio sarà celebrata al termine delle disposizioni in vigore.
  • Tutti i sacerdoti dell’Arcidiocesi celebrino privatamente ogni giorno la S. Messa, sia con i formulari in tempo di Quaresima, sia ad libitum con i “formulari per qualunque necessità”.
  • Chiedo che le chiese, specie parrocchiali, dove si custodisce il SS. Sacramento, rimangano aperte per la adorazione e la preghiera personale.
  • Il sacramento della Penitenza, nella forma consueta individuale, sia celebrato con le debite precauzioni previste. Il Viatico e il sacramento dell’Unzione degli Infermi, nella celebrazione individuale, siano amministrati sollecitamente a chi ne abbia necessità.

Pertanto da domenica pomeriggio 8 marzo 2020, dopo l’ultima celebrazione eucaristica, ogni celebrazione pubblica viene sospesa e al contempo ogni obbligo di assolvere al precetto festivo.

Raccomando la preghiera personale, avvalendovi dei mezzi di comunicazione sociali (Radio e Televisione) per le celebrazioni festive.

Vi propongo il testo di una preghiera che affido a ciascuno di voi. Potete recitarla accendendo la candela che avete ricevuto il giorno della Candelora o un cero simbolo della nostra fede, non dimenticando il S. Rosario e la Via Crucis, personalmente o nelle famiglie.

Possa questa prova a cui il nostro popolo è sottoposto, aiutarci a riscoprire maggiormente il valore della preghiera e il rapporto personale con il Signore, che rimane la fonte della nostra speranza e che ci libera da ogni angoscia e smarrimento.

Invochiamo la Madonna Assunta, S. Giuseppe, S. Canio, S. Rocco, i Santi medici e taumaturghi e tutti i nostri Santi Patroni perché ci custodiscano dal male e ci proteggano, sostenendo la nostra fede.

Infine, chiedo che si abbia particolare attenzione per i nostri anziani e ammalati, non lasciandoli mai soli! Uniti nella preghiera comune.

 

Dato ad Acerenza, 8 marzo 2020, II Domenica di Quaresima

 

Il Cancelliere Arcivescovile

Don Teodosio Avigliano 

                                                                                                                           + Francesco Sirufo

                                                                                                                            Arcivescovo di Acerenza

 

Preghiera nel tempo della prova

Signore, Padre Santo,

tu che nulla disprezzi di quanto hai creato

e desideri che ogni uomo abbia la pienezza della vita,

guarda alla nostra fragilità che ci inclina a cedere.

Fa’ che il nostro cuore regga in quest’ora di prova.

Perdona la nostra incapacità a far memoria di quanto hai operato per noi.

Allontana da noi ogni male.

Se tu sei con noi chi potrà essere contro di noi?

In ogni contrarietà noi siamo più che vincitori

in virtù di colui che ci ha amati.

Facci comprendere che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore.

Benedici gli sforzi di quanti si adoperano per la nostra incolumità:

illumina i ricercatori, dà forza a quanti si prendono cura dei malati,

concedi a tutti la gioia e la responsabilità di sentirsi gli uni custodi degli altri.

Dona la tua pace a chi ha hai chiamato a te,

allevia la pena di chi piange per la morte dei propri cari.

Fa’ che anche noi, come il tuo Figlio Gesù, possiamo passare in mezzo ai fratelli

sanando le ferite e promuovendo il bene.

Intercedano per noi Maria nostra Madre

e tutti i Santi i quali non hanno mai smarrito la certezza

che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.

Amen.

 

 

DISPOSIZIONI S.E. MONS. FRANCESCO SIRUFO

PREGHIERA NEL TEMPO DELLA PROVA