Le chiese lucane presenti al Giubileo degli adolescenti a Roma

Diocesi di MATERA-IRSINA

122 adolescenti, educatori e capi scout in partenza per il giubileo degli adolescenti a Roma: partenza alle 11,00 per i più lontani e dopo mezzanotte per i più vicini alla metà.
Tre autobus che viaggiano per tutta la notte per giungere al luogo che ci ospiterà nelle due notti successive. Il tempo di accamparsi come solo i ragazzi e gli scout sanno fare trasformando i saloni dell’oratorio salesiano in enormi cameroni e si da il via a queste tre giornate caratterizzate da eventi molto forti: il funerale di Papa Francesco, il giubileo dei ragazzi, il passaggio della Porta Santa.
Un momento di conoscenza e la messa quale momento per cominciare bene questo cammino che, come aggiungeva l’incaricato di pastorale giovanile durante l’omelia, si tratta insieme con Pietro di catturare il maggior numero di messaggi che questi giorni ci verranno consegnati dalla Parola di Dio e dai fratelli.
L’arrivo a Roma, un pasto frugale e subito in processione per il rito del passaggio della porta Santa di Santa Maria Maggiore: la visione di quella che sarà il luogo del riposo di Papa Francesco desta emozioni, sentimenti di dispiacere e di affidamento al Padre. Tutto è contornato da enormi assi di legno e al suo fianco l’immagine della Madonna a lui tanto cara, la “Salus populi”, e invocata ogni volta che partiva per un viaggio.
Un po’ di pausa per poi partire alla volta della Chiesa di San Pietro e Paolo all’EUR dove tutti i ragazzi sono invitati a partecipare alla via lucis: i dialoghi che venivano proclamati dopo il Vangelo esprimevano quelli che spesso sono i dubbi che ogni adolescente vive nella sua crescita e nel suo venire al mondo non più da spettatore ma da protagonista.
Il rientro dopo tanto cammino e stanchezza di una giornata tanto ricca permette, per quanto è possibile, un momento di ristoro.
Il giorno dopo i vari gruppi si sono divisi secondo l’opportunità di vivere la città nella sua dimensione religiosa: qualcuno ha deciso di vivere in diretta il funerale del papa, altri si sono fermati a vederlo attraverso un proiettore opportunamente disposto per l’occasione, altri lo hanno seguito sulle dirette di internet mentre si andava per attraversare la porta Santa di San Giovanni in Laterano.
Il pomeriggio in diverse piazze le associazioni ecclesiali hanno organizzato dei momenti di preghiera, di catechesi e ludici per intrattenere e vivere il giubileo con lo stile tipico dei ragazzi.
L’ultimo giorno l’incontro in piazza e la Santa Messa celebrata dal segretario di Stato Pietro Parolin. Molti pellegrini si erano preparati a vivere il momento della canonizzazione di Carlo Acutis, così come numerosi ragazzi ed educatori erano accorsi per l’occasione ma si è ritenuto riinviare tale celebrazione per rispetto alla perdita del Santo Padre.
Nell’omelia il chiaro riferimento a Cristo Risorto e al Papa deceduto ha messo in evidenza il clima di un ossequioso silenzio vissuto tra la gioia dei ragazzi e un evento che porta con sé molta tristezza.
I ragazzi tornano nella loro diocesi ricchi di una nuova esperienza da condividere con le loro comunità.

Diocesi di TRICARICO

La Diocesi di Tricarico ha partecipato al Giubileo degli adolescenti con 60 ragazzi accompagnati da  10 educatori, 4 sacerdoti e 2 religiose.

Il gruppo, rappresentativo di 12 parrocchie, ha partecipato ai momenti proposti dal Dicastero iniziando dalla Via Lucis nella Basilica dei Santi Pietro e Paolo. Nella giornata di sabato 26 i ragazzi hanno vissuto la visita alla città e ai suoi luoghi simbolo  con entusiasmo e testimonianza della gioia nonostante la fatica e la tristezza del momento in cui si accompagnava Papa Francesco nel suo ultimo cammino terreno. Nel pomeriggio, i ragazzi hanno vissuto il momento centrale del passaggio della Porta Santa introdotto da una breve catechesi a S. Giovanni in Laterano. In questo momento si sono ripresi i temi fondamentali già affrontati nella penitenziale del 23 aprile a Tricarico con la consegna del mandato da parte dell’Amministratore diocesano Mons. Nicola Urgo. Infine, la Celebrazione eucaristica in piazza S. Pietro che ha fortificato la comunione nel gruppo ma, soprattutto, nella Chiesa universale. Il panico per la folla oceanica di adolescenti da tante parti di Italia e dal mondo non ha spento l’entusiasmo e la gioia dello stare insieme condividendo la fede.

Tutti i partecipanti hanno manifestato gratitudine al Signore per questa esperienza unica e forte, per la sollecitudine della Chiesa, per la presenza degli educatori e per l’accompagnamento della Pastorale giovanile diocesana guidata da don Marco Volpe e dai membri dell’équipe Carmela, Maddalena e Gabriella che fisicamente si sono messi in gioco in questa avventura.

Diocesi di MELFI-RAPOLLA-VENOSA

L’esperienza del giubileo degli adolescenti che abbiamo vissuto tra il 25 e il 27 aprile ci ha visto protagonisti attraverso i ragazzi provenienti da diverse parrocchie accompagnati dai loro responsabili.

È stata un’esperienza profonda e profetica, in cui ognuno è stato chiamato a mettersi in cammino come Pellegrino di speranza, riscoprendosi chiamato ad un di più, ad andare verso l’altro con lo stesso spirito di Cristo Risorto che appare ai discepoli.

La nostra esperienza è stata arricchita dal gemellaggio con la parrocchia che ci ospitava, quella di San Giuseppe sposo di Maria di Pavona. Entrare in contatto con una realtà sicuramente diversa dalla nostra ci ha permesso di capire che non siamo soli e che ognuno può ricevere di più dal rapporto con l’altro. Inoltre abbiamo potuto creare relazioni nuove nella condivisione della fede in Gesù.

Il nostro pellegrinaggio giubilare è iniziato con una celebrazione penitenziale presieduta dal nostro responsabile di Pastorale Giovanile e con la presenza di Padre Tony Leva e altri sacerdoti della diocesi di Albano. La liturgia penitenziale ha dato ad ognuno la possibilità di sperimentare l’amore di Gesù che perdona e, quindi, ha permesso di iniziare questa avventura con il “cuore giusto”.
Simbolo di questa celebrazione è stata la chiave che è stata donata ad ogni ragazzo quale segno del ritorno a casa del figliolo prodigo ma anche delle chiavi delle Porte sante che avremmo successivamente attraversato. Abbiamo, infatti, potuto visitare le Basiliche papali di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le Mura e di San Giovanni in Laterano, percependo in ognuna di esse una fede tangibile, un clima di preghiera e di raccoglimento che ha aiutato anche noi ad entrare in questo spirito.

Ci siamo poi messi in cammino con altre 100mila persone provenienti da ogni parte del mondo, per raggiungere Piazza San Pietro per la Celebrazione Eucaristica di conclusione del Giubileo degli adolescenti, nel secondo giorno dei novendiali per la morte di Papa Francesco. Anche durante la celebrazione abbiamo potuto percepire la bellezza di una Chiesa che ha un unico linguaggio, quello del dono e dell’amore di Gesù. A tale proposito, sono illuminanti le parole del Cardinale Parolin che ha esortato tutti gli adolescenti a seguire l’esempio di vita di papa Francesco, ricordando che la gioia del Vangelo «riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia». Vivere la Speranza è, quindi non sentirsi soli, ma accompagnati, perché «Egli viene ad incontrarvi là dove siete, per darvi il coraggio di vivere, di condividere le vostre esperienze, i vostri pensieri, i vostri doni, i vostri sogni, di vedere nel volto di chi è vicino o lontano un fratello e una sorella da amare, ai quali avete tanto da dare e tanto da ricevere, per aiutarvi ad essere generosi, fedeli e responsabili nella vita che vi attende, per farvi comprendere ciò che più vale nella vita: l’amore che tutto comprende e tutto spera (cfr. 1Cor 13,7)».

Torniamo a casa, quindi,  con uno spirito di entusiasmo e di gioia per i giorni vissuti, pronti a testimoniare con la vita quanto abbiamo celebrato nella fede.
Possiamo allora affermare, alla luce di ciò, che la speranza per i nostri adolescenti è vivere alla luce di Gesù assieme ai propri coetanei.

Diocesi di POTENZA-MURO LUCANO-MARSICO NUOVO

La nostra esperienza con il giubileo dei giovani
Iniziato il 25 il nostro viaggio così come la nostra esperienza per il giubileo questo percorso di tre soli giorni è riuscito a segnarmi positivamente. Arrivati a Roma siamo stati accolti nella parrocchia ospitante con un calore straordinario. È iniziato così il nostro viaggio giubilare, neanche il tempo di poggiare le valige e si parte alla scoperta della Roma ecclesiastica, molto differente da quella che si vede solitamente, ma che ci ha stupito. Il passaggio poi della porta santa e la visita all’ interno della basilica di San Giovanni sono stati emozionanti per non parlare della visita il giorno seguente alla basilica San Paolo affiancate dalla visita alle scale sante. Non sono però mancate attività ludiche, risate e canti la sera stonati ma comunque capaci di trasmettere una tranquillità che non si vive giornalmente.
Tra risate, messe, incontri con la comunità, momenti si e momenti no il nostro giubileo degli adolescenti è passato lasciando però spazio a dei noi diversi e, forse, più consapevoli di ciò che è la comunità, la chiesa e i rapporti che si possono formare in pochissimi giorni.

Il nostro giubileo a Roma è iniziato nella Parrocchia di San Giovanni Leonardi che ci ha gentilmente ospitato per tre gironi.
La nostra prima tappa è stata nella città del Vaticano, dove abbiamo preso i nostri kit vicino la Basilica di San Pietro, che purtroppo non abbiamo potuto visitare ma anche vederla solamente dall’esterno è stata una bellissima esperienza!
Dopodiché abbiamo passeggiato per le vie di Roma vedendo opere importanti come l’Altare della Patria, Piazza Navona, Castel Sant’Angelo, il Pantheon, i Fori Romani e il Colosseo! Tutte opere che testimoniano la grande importanza culturale che abbiamo nelle nostre terre.
Abbiamo attraversato due delle quattro porte sante delle basiliche papali, ovvero quelle di San Giovanni e San Paolo, riflettendo su di noi e sui nostri cari.
Difatti, oltre alle due basiliche, abbiamo visitato alcune delle tantissime chiese di Roma, ma per me le basiliche ovviamente sono le più mozzafiato!
La compagnia ovviamente non è mancata e divertendoci tra di noi tutte le camminate e le fermate in metro sono passate senza batter ciglio, le serate sono state piene di risate e questa è senza dubbio la cosa più importante.
Siamo davvero felici di aver avuto l’opportunità di partecipare al giubileo e di vivere queste esperienze che non saranno senz’altro le ultime!

Questo giubileo degli adolescenti mi ha fatto capire che unione si può creare in cosi poco tempo. Prima tra noi ragazzi e poi con altre persone, il primo è stato il don della parrocchia in cui alloggiavamo. Nonostante la fatica quello che abbiamo visto a Roma è stato spettacolare e ne è falsa la fatica. Questo giubileo è riuscito a far unire anche noi con le altre nazione in questo caso la Spagna con cui abbiamo giocato e fatto amicizia Nonostante i pochi giorni di permanenza. Questo giubileo mi resterà nel cuore per questi motivi e molti altri.